Giornata della Salute Mentale 2020: consigli utili per mantenere il cervello in allenamento

In occasione della giornata mondiale della salute mentale del 10 ottobre, le Dott.sse Emanuela Rotondo e Giulia Giardinieri, neuropsicologhe del C.D.C.D. (Centro Disturbi Cognitivi e Demenze) del “Centro Dino Ferrari” diretto dal Prof. Elio Scarpini, hanno raccolto una serie di consigli utili su come tenere allenata la mente e mantenere attive le proprie funzioni cognitive.

L’invecchiamento è, di norma, associato a cambiamenti cognitivi che non necessariamente predispongono o segnano l’inizio di un processo neurodegenerativo. Con il termine ‘funzioni cognitive’ vengono descritte tutte le attività mentali legate al ragionamento, l’apprendimento, la memoria, l’attenzione e il linguaggio. Tra i fattori di rischio che aumentano la probabilità di sviluppare decadimento cognitivo troviamo: uno stile di vita sedentario, un regime alimentare non equilibrato, con conseguente comparsa di condizioni mediche quali obesità e diabete, un’inadeguata gestione dello stress e per ultima, ma non per importanza, una limitata stimolazione delle funzioni cognitive elencate.

Date le premesse, per prevenire un eventuale decadimento cognitivo è innanzitutto fondamentale adottare uno stile di vita sano, prediligendo cibi quali frutta, verdura e pesce e limitando il consumo di carne, specialmente rossa, latticini, caffeina ed alcool. Importante è inoltre svolgere minimo 30 minuti di attività fisica al giorno, meglio se aerobica: diversi studi scientifici hanno dimostrato come questa aiuti a prevenire il deterioramento dei neuroni dell’ippocampo, favorendo il mantenimento di un’efficace memoria a lungo termine. Attività come una camminata o una pedalata all’aperto sono, in aggiunta, un toccasana per la gestione dello stress.


Oltre ad allenare il corpo, è senz’altro utile allenare anche la mente. Senza dubbio continuare a coltivare i propri interessi professionali e lavorativi ha un’importanza cruciale nel mantenere la mente attiva. E per chi invece è in pensione? Delle valide opzioni possono essere l’iscrizione a corsi (ne esistono di diversi tipi, costi e durata, facilmente rintracciabili online), l’andare a teatro o al cinema ed il mantenere vivi i rapporti sociali.
 Nel quotidiano inoltre è consigliato svolgere attività quali la lettura, i giochi di carte (come il burraco o il tressette), i giochi da tavolo (ad esempio memory, taboo, puzzle), meglio se in compagnia di amici, parenti o nipoti, o cruciverba, enigmi da risolvere, sudoku in autonomia.

Infine, per mantenere allenata nello specifico la memoria, può essere utile ad esempio apprendere una breve lista di parole o sequenze di numeri (da variare ed ampliare se necessario); raccontare, a distanza di qualche ora, le notizie ascoltate al telegiornale a qualcuno che possa confermare o meno quanto ascoltato; osservare per qualche minuto immagini ricche di particolari, ad esempio fotografie di stanze, e successivamente, ad immagine coperta, provare a descrivere quanto osservato.

È necessario infine aprire una parentesi a parte circa la stimolazione cognitiva. Questa consiste in un insieme di compiti ed attività strutturati, rivolti a pazienti con decadimento cognitivo lieve o moderato, adeguatamente diagnosticato da uno specialista neurologo, e prevede la conduzione e supervisione di un neuropsicologo formato. In questo caso l’obiettivo è quello di recuperare, almeno in parte, le abilità perdute a causa del processo neurodegenerativo in atto; ove questo non fosse possibile, l’obiettivo diventa quello di rallentare il progressivo peggioramento cognitivo, da una parte “stimolando” i domini direttamente colpiti, dall’altra “rinforzando” quelli preservati.

 

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