Identificati nuovi biomarcatori nel sangue per la malattia di Alzheimer

Diagnosi precoce e terapia della Malattia di Alzheimer: identificati biomarcatori circolanti nel sangue

La diagnosi di Malattia di Alzheimer, che rappresenta la causa più comune di demenza nella popolazione anziana dei paesi occidentali, viene oggi effettuata in stadi precoci grazie all’utilizzo di biomarcatori liquorali e di imaging, che sono però costosi e invasivi ed il cui utilizzo è limitato a pochi centri di secondo livello sul territorio nazionale. Inoltre, date le considerazioni precedenti, è impossibile effettuare misurazioni ripetute nel tempo per monitorare l’andamento della malattia o una eventuale risposta ad una nuova terapia.

Per questi motivi è indispensabile identificare marcatori periferici, per esempio proteine presenti nel sangue, che consentano, con un semplice prelievo, una analisi su tutta la popolazione a rischio, nell’ottica di selezionare in una fase lievemente sintomatica se non del tutto asintomatica, i soggetti che debbano eseguire approfondimenti ulteriori o che possano essere inclusi in sperimentazioni cliniche con farmaci innovativi.

In questo studio è stata utilizzata una tecnologia all’avanguardia, che ha permesso di analizzare contemporaneamente centinaia di proteine circolanti in campioni di sangue di pazienti facenti parte di coorti europee molto ben caratterizzate ed omogenee tra loro, tra cui quella Italiana. Le proteine maggiormente alterate sono state in seguito validate su popolazioni più ampie, fino ad arrivare alla scoperta di cinque molecole utilizzabili come biomarcatori. Queste proteine sono legate principalmente al metabolismo dei grassi e potrebbero essere utili in futuro per uno screening di popolazione al fine di effettuare una diagnosi precoce, in una fase in cui il declino cognitivo non è evidente ed in cui il danno è ancora potenzialmente reversibile impostando un trattamento adeguato. Inoltre, il fatto che siano dosabili nel sangue, con un semplice prelievo e con costi ridotti, le rende utilizzabili anche per il monitoraggio del decorso della malattia di Alzheimer e per la valutazione della risposta alle nuove terapie ad oggi in corso di sperimentazione clinica.

a cura della

Dott.ssa Daniela Galimberti, ricercatrice biologa

Unità Valutativa Alzheimer, diretta dal Prof. Elio Scarpini

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