SLA studiata all’Istituto Auxologico, sede distaccata del Centro Dino Ferrari

Intervista al dott. Nicola Ticozzi, neurologo clinico e medico ricercatore. Si occupa di diagnosi e cura di pazienti affetti da SLA e malattie del motoneuroni. Lavora presso l’Istituto Auxologico Italiano e alla sede distaccata del Centro Dino Ferrari. Fa parte del team del Prof. Vincenzo Silani, Direttore U.O di Neurologia dell’Istituto Auxologico Italiano San Luca e Direttore della sede distaccata del Centro Dino Ferrari.

SLA, area di specializzazione del dott. Nicola Ticozzi

Il Centro Dino Ferrari e l’Auxologico: quali sinergie per la ricerca sulla SLA

L’essere una sede distaccata del Centro Dino Ferrari ci dà valore aggiunto perché ci permette di collaborare attivamente con le altre sedi del centro, in particolare con la sede centrale in Policlinico.

Noi abbiamo ormai da tantissimi anni, sia perché il prof. Silani viene dal Policlinico, sia perché la maggior parte dei medici e dei ricercatori che attualmente lavorano qui si sono formati presso il Policlinico, l’Università degli Studi di Milano, molte collaborazioni in particolare con i gruppi del Prof. Comi, della Prof.ssa Corti e del Prof. Scarpini. Per noi che ci occupiamo di Sclerosi Laterale Amiotrofica, l’appartenenza al Centro Dino Ferrari è stata fondamentale per la costruzione di un consorzio, che inizialmente è stato organizzato introno alle unità operative milanesi e poi si è allargato anche ad altri centri italiani, finalizzato alla conduzione di studi genetici sulle malattie del motoneurone. Questo non sarebbe stato possibile senza il Centro Dino Ferrari e senza questa rete di collaborazioni con altri partner del centro.

Sla (Sclerosi Laterale Amiotrofica): che cos’è

E’ una malattia degenerativa che colpisce i motoneuroni, cioè quelle cellule che comandano i movimenti dei muscoli. I motoneuroni vanno incontro ad un invecchiamento accelerato per cui i nostri pazienti perdono progressivamente la capacità di compiere i movimenti che per tutti noi sono naturali. E’ una malattia terribile che spesso colpisce pazienti ancora giovani, attivi. Purtroppo non esiste ancora una terapia efficace per contrastare questa malattia .

SLA: a che punto è la ricerca

Mi occupo di SLA da 15 anni e negli ultimi 5 anni c’è stata una significativa accelerazione della ricerca biomedica. Le ricerche di biologia molecolare hanno permesso di scoprire molte cause genetiche di malattia permettendoci di capire cosa non funziona all’interno dei motoneuroni dei nostri pazienti e identificare dei possibili bersagli terapeutici. La ricerca ha inoltre portato alla sperimentazione di nuovi farmaci: attualmente sono in corso diversi trial farmacologici e altri sono programmati nel prossimo futuro. Ci auguriamo che la prospettiva cambi per i nostri pazienti, e che possiamo ottenere nel tempo più breve possibile le risposte ai loro bisogni.

SLA: quali sono le basi della relazione paziente-medico

Trattandosi di una malattia così devastante per il paziente e per le famiglie, è assolutamente necessario che tra paziente e medico si instauri una relazione di fiducia. Il ruolo del medico in questo caso è quello di accompagnare il paziente nella scelta delle sperimentazioni. Purtroppo il paziente che riceve una diagnosi di SLA ha come primo campo di informazione Internet. Sappiamo bene che su Internet ci sono tante informazioni e molte di queste possono rivelarsi delle fake news; altre informazioni, invece, possono essere generali e non applicarsi al caso specifico del nostro paziente. Noi dobbiamo aiutare il paziente a districarsi all’interno di queste offerte di terapie, alcune delle quali sono prive di basi scientifiche o addirittura delle vere e proprie truffe. La costituzione di un rapporto di fiducia è quindi indispensabile per raggiungere quello che è l’obiettivo comune del medico e del paziente, cioè la scelta del trattamento migliore possibile.

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